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Fattore J

fattore J 4.0

Fattore J

Fattore J

Un ecosistema formativo per la salute e il benessere

Cosa c’è di più importante della salute? Fattore J è il progetto promosso con Johnson&Johnson Innovative Medicine, nelle scuole superiori di tutta Italia per sensibilizzare i ragazzi sul valore dei progressi scientifici per la salute, il benessere e la qualità della vita di tutti.

L’obiettivo dell’iniziativa, giunta alla quarta edizione, è dare vita a un vero e proprio ecosistema formativo sul tema della salute fondato su un forte impegno sociale, mettendo al centro l’importanza della prevenzione, dell’innovazione terapeutica e dell’uguaglianza nell’accesso alle cure da parte di tutti i pazienti, temi chiave per il benessere delle persone e per lo sviluppo dell’intero nostro Paese.

Con Fattore J, Johnson&Johnson Innovative Medicine e Fondazione Mondo Digitale puntano a costruire un mondo in salute avvicinando e appassionando i giovani ai progressi della scienza e della ricerca, rendendoli pienamente protagonisti delle proprie scelte, in un’ottica One Health. Questo fondamentale impegno crea le basi per costruire un futuro in grado di saper cogliere le sfide del sistema sanitario e aprire la strada verso la medicina di domani.

novità

Il programma prevede attività di formazione destinate agli studenti delle scuole superiori, attraverso webinar con la partecipazione di esperti, medici, associazioni pazienti e volontari di Johnson&Johnson Innovative Medicine. I temi centrali per l’anno scolastico 2023-24 sono oncologia, con particolare attenzione al tumore al polmone, salute mentale e Hiv. Le sessioni formative, che puntano a raggiungere 5mila studenti, raccontano ai ragazzi i progressi della scienza e della ricerca, così come le conquiste che hanno permesso di prevenire, trattare e curare queste malattie. Potenziare l’health literacy, soprattutto attraverso attività esperienziali, significa rendere i giovani sempre più consapevoli di come i comportamenti individuali impattino sulla salute collettiva. Con un’adeguata alfabetizzazione sanitaria delle nuove generazioni, inoltre, grazie al lavoro capillare nelle scuole, aumentano anche le possibilità di contrastare le disuguaglianze nell’accesso alle cure di intere famiglie, che non sono raggiunte da adeguate attività di informazione e sensibilizzazione.

A partire dalla nuova edizione, in seguito alla formazione è prevista la possibilità per gli studenti di accedere a percorsi di alternanza scuola-lavoro (Pcto) presso una selezione di associazioni pazienti partner di Johnson&Johnson Innovative Medicine. I ragazzi entrano in contatto diretto con le necessità e i problemi affrontati dai malati, mettendosi alla prova in prima persona in un’ottica di inclusione e creazione di valore condiviso. L’obiettivo è informare e sensibilizzare attraverso esperienze concrete i giovani sulla necessità di una cultura sanitaria condivisa, che consenta in un futuro prossimo di diventare attori di cambiamento.

Al fianco degli studenti, anche i dipendenti hanno l’opportunità di impegnarsi al servizio delle associazioni pazienti, in linea con l’impegno di Johnson & Johnson che offre a tutti i collaboratori quattro giorni di permesso retribuito per attività di volontariato.

Con la nuova edizione di Fattore J, inoltre, Johnson & Johnson apre le porte della nuova sede di Milano agli studenti, coinvolgendo anche i team misti di ragazzi delle scuole superiori e universitari nel nuovo contest creativo Health Bot, per ideare e prototipare soluzioni robotiche e di intelligenza artificiale per la salute, che saranno presentate durante la RomeCup2024, manifestazione annuale dedicata alla robotica e all’intelligenza artificiale che mette in collegamento scuole, centri di ricerca, università, aziende e istituzioni. Soluzioni tecnologiche innovative e un’adeguata cultura digitale possono rendere cure e terapie sempre più personalizzate, accessibili, sostenibili e inclusive. La salute è un bene di tutti, ovunque e a tutte le età.

DURATA

Da settembre 2023 a giugno 2024

RETE

Associazioni della società civile al servizio dei malati e dei loro familiari

Partner scientifici

Patrocini

I risultati raggiunti sino a oggi

  • Quasi 30.000 giovani formati e 300.000 giovani raggiunti dalle campagne di comunicazione
  • Circa 200 scuole coinvolte
  • 18 associazioni di pazienti e società civile
  • 3 partner accademici (Università Campus Bio Medico di Roma, Università di Siena, Politecnico di Milano)
  • 5 partner istituzionali (SITI, SIF, Vaccinarsi, IG – IBD Italian Group for the study of Inflammatory Bowel Disease, SIP - Società Italiana di Psichiatria)
  • Creazione della serie "Avrò cura di te" con "I racconti della salute dei medici UCBM”
  • Realizzazione di un Manifesto della Salute scritto in modalità collaborativa dagli studenti
  • Sviluppo di Campagne di comunicazione (video e social), di un 1 contest creativo e di un docu-video

Le tre edizioni in breve

  • Anno scolastico 2020-21 “Empatia, rispetto e inclusione”: il progetto è stato pensato come il primo curricolo della scuola italiana per educare i giovani a sviluppare intelligenza emotiva, rispetto ed empatia verso le persone che vivono una situazione di grave disagio o sono affette da malattie. L’avvio dell’emergenza sanitaria ha trasformato le piattaforme di collaborazione online in uno strumento per riconoscere ed esprimere le emozioni, prendere atto di uno stato di disagio proprio o altrui e trovare il modo migliore per chiedere aiuto.
  • Anno scolastico 2021-22Nelle mani della scienza”: l’obiettivo è sensibilizzare sull’importanza di una corretta informazione scientifica e sulla scelta di comportamenti responsabili per il benessere e la salute di tutti.
  • Anno scolastico 2022-23 “Più fiducia, più salute, più futuro”: con il progetto siamo entrati ancora di più nel cuore delle cure, per scoprire insieme la natura circolare della salute con un approccio One Health.

Per partecipare:

Iscrizione al progetto 

Iscrizione al contest HealthBot 

 

I protagonisti raccontano

Roberta Poli

Roberta Poli Docente, psicologa Roma

Con due anni di didattica a distanza alle spalle, i ragazzi sono scollati, scompaiono... Fattore J è per noi una cambio di rotta, un punto fermo, uno strumento di unione e riflessione. Quando ci colleghiamo per ascoltare le testimonianze e le formazioni di Fattore J, vedo che la classe ci sta! È coinvolta. Ed è questo che mi serve adesso, coinvolgere i ragazzi, farli sentire uniti emotivamente, parte di un gruppo. Nell’incertezza totale di questo momento Fattore J per noi rappresenta il legame possibile.

Tommaso Cocumelli

Tommaso Cocumelli 17 anni Ambassador Roma

Ho partecipato alle formazioni di Fattore J, l’anno scorso, quando ero iscritto al terzo anno. Mi ha colpito molto l’impegno e l’attenzione con cui si è parlato di malattia e di prevenzione. Le persone che abbiamo conosciuto avevano molto a cuore che fossimo informati correttamente. Ho scelto di diventare ambassador perché ho pensato mi sarebbe piaciuto fare lo stesso con i miei coetanei, condividere con loro informazioni e opinioni in ambito scientifico. Credo poi che fare da ambassador sia anche una grande opportunità di crescita e confronto. Facciamo molto team working e questo mi aiuta a capire come lavorare con altre persone, non solo con me stesso. Adesso siamo impegnati nella stesura del Manifesto della Salute, un documento con cui vogliamo comunicare all’esterno tutti i motivi per cui la scienza è importante per l’umanità”.

 

Tommaso ha 17 anni, ama la musica, il calcio e lo judo. Frequenta l’istituto Piaget-Diaz di Roma. Gli piace fantasticare, ma sa essere anche molto concreto. Per la sua vita dopo la scuola ha tre possibili obiettivi, entrare nell’esercito, diventare educatore oppure psicologo. È uno degli ambassador di Fattore J, progetto promosso con Janssen.

Matilde Dall'Olio

Matilde Dall'Olio 17 anni Studentessa Bologna

In quanto ambassador del progetto Fattore J ho lavorato insieme ad altri 19 miei coetanei alla stesura del Manifesto della Salute. La collaborazione che si è creata tra noi mi ha colpito e coinvolta molto. Ognuno ci ha messo il suo, ciascuno poteva fare proposte, suggerire idee. Il nostro obiettivo è raggiungere altri ragazzi come noi per accrescere in loro la fiducia nella scienza. Tramite il manifesto vogliamo dare loro la possibilità di scoprire l’importanza del progresso scientifico nella vita di ciascuno di noi. Io, ad esempio, senza la scienza, la medicina, non sarei qui. Sono stata operata d’urgenza due volte e, soprattutto la prima volta, è stata la bravura dei medici a salvarmi.

 

Carlo Guerra

Carlo Guerra 17 anni studente liceale Bologna

Ho iniziato Fattore J perché volevo partecipare a un Percorso per le competenze trasversali e l’orientamento, ma già dalla prima ora di lezione mi sono accorto che quello era un Pcto tutto particolare. È stato un percorso appassionante, coinvolgente. Molto spesso tendiamo a pensare che sofferenza e malattia siano elementi distanti dalla nostra realtà, ma non è così e Fattore J aiuta a comprendere questo. Abbiamo conosciuto persone che soffrivano di patologie molto più comuni di quello che si pensa. Questo ci ha aiutato a sviluppare doti come l’intelligenza emotiva e l’empatia. Mi sono appassionato al tema al punto tale che ho poi deciso di diventare ambassador del progetto. Ho iniziato il progetto con l’obiettivo di fare l’ingegnere meccanico e ho terminato il percorso sognando di diventare medico. Quindi direi che forse mi ha cambiato la vita.

 

Laura Pezzi

Laura Pezzi Docente Arona, Novara

Ogni volta che c’era una formazione ho visto silenzio, attenzione, partecipazione immediata. Ho seguito da vicino una studentessa di 17 anni con una patologia congenita che le rende difficile esprimersi. Con sorpresa di tutti ha trovato il coraggio di parlare in pubblico, si è sentita compresa e ascoltata. I ragazzi hanno capito come si può rispondere alla malattia. Il clima nella classe è cambiato radicalmente.  

Giulia Diacci

Giulia Diacci 17 anni Ambassador Bologna

“L’anno scorso ho partecipato alle formazioni di Fattore J e quest’anno ho deciso di essere ambassador del progetto, proprio perché mi ha colpito molto, soprattutto dal punto di vista emotivo.  Grazie a Fattore J ho imparato a mettermi nei panni dell’altro. E devo dire che questo mi ha spinto a interessarmi di più all’argomento trattato durante la formazione anche dal punto di vista didattico. Penso che il mio ruolo di ambassador sia molto importante, perché mi consente di condividere quello che ho appreso grazie al progetto con altri miei coetanei. Non solo, questo ruolo mi permette anche di fare da portavoce per tutti i miei compagni, così da far emergere la loro voce quando lavoriamo a documenti importanti, come il Manifesto della Salute. Mi interessano molto l’ambito scientifico e quello medico. Per il momento lascio aperta ogni porta. Se penso a me nel futuro mi auguro di essere tranquilla, serena e felice. Di non aver rimpianti e di essere contenta delle scelte fatte".

 

Giulia, 17 anni, frequenta il liceo Enrico Fermi di Bologna.

Laura Rosa Mejia Lara

Laura Rosa Mejia Lara 17 anni Ambassador Bologna

“Mi sono appassionata al progetto l'anno scorso, a seguito di alcuni incontri seguiti assieme alla mia classe che mi hanno colpito molto perché trattavano di temi che sentivo, e tuttora sento, molto vicini. Per questo, quando mi è stata data la possibilità di diventare ambassador, non ho esitato. Grazie a Fattore J ho potuto approfondire due temi che sento molto vicini: depressione e disturbi mentali. Ci sono molti miei coetanei che ne soffrono. Tuttavia sono molto poco ascoltati: spesso nessuno s'accorge del loro malessere. Partecipando alle formazioni sono riuscita ad aumentare la mia consapevolezza sul tema. Parlare di depressione e disturbi mentali è stato molto utile per me e anche per i miei compagni. Ci ha aiutato ad acquisire strumenti utili all’ascolto e all’aiuto di chi è in difficoltà.

Con Fattore J abbiamo imparato che l’empatia è indispensabile nelle relazioni. Essere ambassador significa fare da portavoce ai ragazzi della mia età sul tema della fiducia nella scienza e dell'empatia verso le persone che soffrono di una malattia. Di queste cose parlo quindi con i miei compagni di classe e amici, con i miei genitori e i miei parenti. Inoltre contribuisco alla scrittura del Manifesto della Salute”.

Laura Malaggese

Laura Malaggese 17 anni Ambassador Cassino

Essere ambassador di Fattore J significa fare da portavoce per un’informazione scientifica corretta", spiega Laura. "Mi piace molto la possibilità di confrontarmi con altri studenti e studentesse da tutta Italia. Soprattutto, partecipando a Fattore J mi sono sentita trattata da adulta, non solo da ragazzina. Gli esperti che lavorano al progetto hanno dato peso alle nostre idee e osservazioni. Ci hanno dato fiducia. Insieme ad altri giovani da tutta Italia abbiamo lavorato al Manifesto della Salute, per portare fiducia nella scienza anche a chi non ha potuto partecipare in prima persona alle formazioni di Fattore J.

 

Laura è una delle ambasciatrici del progetto Fattore J, promosso con Janssen. Frequenta il quarto anno all’IIS San Benedetto di Cassino (Frosinone). Le piace studiare italiano, matematica e psicologia. Nel tempo libero ama ballare. Dopo la scuola le piacerebbe frequentare un corso di laurea breve per diventare assistente sociale.

Valeria Fiore

Valeria Fiore 18 anni Ambassador Arona (Novara)

Da grande vorrei fare la psicologa e, grazie a Fattore J, ho scoperto tante cose nuove di me. Ad esempio, fin da piccola avevo paura a parlare in pubblico o con persone estranee. Ma grazie a Fattore J ho trovato la forza di superare questo ostacolo.

Con Fattore J abbiamo affrontato temi delicati, come la malattia, prendendo in considerazione più aspetti: il lato scientifico, ma anche quello umano. Mi è piaciuta molto la delicatezza utilizzata nel trattare tematiche sensibili. Sono riuscita ad immedesimarmi nei pazienti che portavano, durante le ore di formazione, la loro testimonianza. La malattia è una cosa privata, ma non va vista come tabù. Fattore J riesce a fare proprio questo, a normalizzare la malattia, parlandone liberamente. E credo sia molto utile.

Se dovessi descrivere il mio percorso con tre parole, direi: libertà, relazione e coraggio.

 

Valeria, 18 anni, frequenta l’IIS E. Fermi di Arona. 

Benedetta Panfilo

Benedetta Panfilo 16 anni Ambassador Rovigo

Ho iniziato da poco a partecipare alle formazioni di Fattore J, ma due webinar sono bastati a farmi scegliere di diventare portavoce di progetto. Le materie scientifiche mi appassionano, ma il progetto mi ha colpito per un altro motivo: è un viaggio a 360° alla scoperta della malattia. Molta attenzione è data alla prospettiva del malato. Penso sia molto utile per chi, come me, in futuro dovrà relazionarsi con i pazienti (spero!).

Benedetta ha 16 anni e studia al liceo scientifico Primo Levi di Badia Polesine (Rovigo), indirizzo scienze applicate. 

 

 

Tommaso Cocumelli

Tommaso Cocumelli 17 anni studente Roma

Siamo nati nel progresso. Siamo e saremo il progresso. La nostra responsabilità, come nuove generazioni, è quella di cambiare le cose. Ci hanno consegnato un mondo al tracollo e noi siamo la speranza di un futuro migliore. Per questo avere consapevolezza dei rischi per il nostro pianeta, per la nostra salute, per la nostra società è importante. Per cambiare le cose in meglio.
Tommaso, 17 anni, Roma

Federica Calao

Federica Calao 17 anni studentessa Cassino, Frosinone

Grazie alla formazione, ho potuto constatare personalmente cosa significa progresso scientifico per chi soffre di una malattia grave. Di grande supporto sono stati i docenti coinvolti nel progetto che non ci hanno mai abbandonato, anzi ci hanno invogliato e incoraggiato nell’intraprendere queste nuove esperienze, riponendo fiducia nelle nostre capacità.

 

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